
Cosa fare in Abruzzo: in viaggio con Irma
Cosa fare in Abruzzo?
La scoperta più grande sono le persone e sono loro che ci possono regalare esperienze autentiche.
Scegliere l’Abruzzo per una vacanza o per un weekend, vuol dire concedersi un attimo di pace e un ritorno all’autenticità.
Con me puoi ottimizzare il tuo denaro e il tuo tempo e vivere una esperienza personalizzata con un mix di storia, arte, cultura e attività create e studiate appositamente.
Vado continuamente alla ricerca di nuove attività ed esperienze e soprattutto di storie da raccontare e lo faccio per voi ❤️
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In questo articolo vi racconto la bellissima storia di Irma.
Un invito speciale da una donna speciale
Un treno da non perdere
Pochi giorni fa ho ricevuto un invito da una donna di nome Irma.
Mi ha proposto di andare a trovarla nella sua trattoria ad Atessa con l’obiettivo di farmi da Cicerone nel suo amato borgo.
Sono stata accolta da una donna piena di energia, il volto dell’instancabile voglia di mettere le mani in pasta, capelli color della passione e un sorriso grande.
Un caffè caldo e un dolce fatto in casa (anche oggi niente dieta) mi aspettava sul tavolino dell’ingresso della Stazione.
Cosa? Irma ti aspettava in una stazione?
SI!
Irma ha trasformato una ex stazione in una trattoria da cui prende il nome.
La Stazione è un luogo poetico che ci accompagna in un viaggio, fatto di sapori e ricordi della tradizione abruzzese.
Si entra nella biglietteria per prendere un caffè, per poi passare nella ex sala d’attesa per degustare i piatti tradizionali.
Per i grandi eventi, ci aspettano i binari, il suo antico porticato in legno e il marciapiede dove le persone in passato con la valigia alla mano aspettavano il loto treno.
Eh si, perché laddove esternamente alla stazione passavano i treni ora ci sono i tavoli disposti su due grandi fila, esattamente come i binari.
Un luogo speciale, dove il servizio viene effettuato solo in abito abruzzese atessano.
Un camino angolare è il protagonista della sala da pranzo e sapete perché?
Irma pratica ancora la cottura al cosiddetto “coppo”, esattamente come le nostre nonne.
Il Coppo è un utensile tradizionale abruzzese per la cottura lenta di alimenti con la brace nel camino, quali agnello, coniglio e patate.
Che vi posso dire!!! Sapori antichi di una bontà clamorosa.
Perché il metodo conferisce alla cottura uniformità nei sapori, lentezza nel processo, il tutto per il piacere di assaporare carni e alimenti tenerissimi e profumati.
Leggi il mio articolo sullo Slow Food e scopri i prodotti antichi della nostra terra – Qui
Ma Irma oltre ad essere titolare della Stazione e cuoca è molto di più !
La poesia di una Squacciafichere
Quando parlo di poesia, non è per dire a caso!
Per la promozione del suo locale “la Stazione” Irma ha utilizzato una strategia di marketing assai bizzarra per i nostri tempi, ma molto efficace.
Al posto di una accessibile e immediata sponsorizzata su Facebook e Instagram, Irma ha trasformato il proprio pensiero in versi dialettali.
Le sue poesie oltre ad arricchire l’opuscolo pubblicitario, vengono recitate in sala dall’autrice stessa, in piedi su di una sedia in abito abruzzese.
Che mito!!!!
Ma non è finita qui con 150 composizioni in vernacolo e 2 commedie teatrali Irma si esprime, come la sua natura richiede, aiutando a mantenere viva la tradizione atessana.
Non sapevo cosa volesse dire in vernacolo, semplice, vuol dire in dialetto 😅😅😅
Oh!
Ha recitato per me (e di questo ne sono onorata) una delle sue poesie e chiaramente io “Cuore da nonna” mi sono commossa.
Ed ora ho anche il suo libro, quindi posso praticare anche io il dialetto, perché per dire “Squacciafichere” ho sbagliato 1000 volte e dicevo “Sciaqquafichere”…. sacriliegio !😭
La grande passione per le sue tradizioni e per la scrittura ha dato via alla raccolta dal titolo “La voce di una Squacciafichere”, 91 poesie dedicate ad Atessa e ai suoi personaggi.
Un inno alla sua terra, nostalgico, malinconico e divertente.
Una fotografia del passato che le ha regalato una grade soddisfazione: la presentazione del suo libro al salone internazionale del libro di Torino.
Sti cavoli!!!
In questi racconti ogni abruzzese può ritrovarsi e ogni turista non capisce niente 😅
Ma questo non importa è l’enfasi che conta.
Le Pallotte d’Abruzzo
Non voglio tradurvi questa frase di proposito e parlo per le persone di fuori Regione, perché quando andremo da Irma ve lo spiegherà lei 😉
Ma voglio raccontarvi anche quest’altro capitolo della vita di Irma, che mi ha affascinato e in un certo senso spronato nel pensare sempre in positivo.
Irma nel 2009 con suo marito ha creato una piccola azienda molto particolare.
Prima di dirvi di che si tratta, voglio partire dal fatto che la loro idea è nata da una richiesta molto semplice, ma che Irma ha saputo cogliere e trasformare in realtà.
I clienti della trattoria esprimevano il legittimo desiderio di poter riportare a casa uno dei piatti più richiesti in Abruzzo.
E ci credo io!
Parliamo delle incredibili e trionfanti Pallotte Cace e ove.
E’ così, che nasce l’azienda “Figlie D’Abruzzo”, un’azienda famigliare che prepara, confeziona e commercializza un must della cucina abruzzese.
Polpette di formaggio e uova, belle fritte e poi ripassate in un bel sugo.
Quando si mangiano, vi assicuro che dal centro della polpetta, detta “Pallotta” esce una goccia di sugo al sapore di formaggio che scende sul mento delle persone.
Vi assicuro che questo è uno dei piatti più trionfanti della cucina abruzzese, presenti in qualsiasi sagra e peccato di gola per tutte noi che vogliamo mantenere la linea.
In abruzzo non si può…. intendo…mantenere la linea! 🙈
Conclusioni da una foto sfocata
E’ certamente una foto sfocata ma noi in questo momento eravamo felici, quindi nitido nella mia mente conserverò questa giornata passata con te Irma.
Grazie di ❤️