
Attilio Ortolano: giovane scrittore abruzzese
Attilio Ortolano, giovane scrittore abruzzese si racconta a Weeekend Abruzzo!!!
E sono i momenti bui che ci portano alla creazione, ai momenti illuminati lasciamo la leggerezza. Weekend Abruzzo
Vi presento Attilio Alessandro Ortolano, 26 anni, 2 romanzi pubblicati, 1100 copie vendute, 50 eventi di presentazioni tra scuole , librerie e sale convegni in Italia di cui 40 in Abruzzo.
Il suo primo Romanzo “Bellezza e Crudeltà” scritto a soli 19 anni in 6 giorni.
Attilio è nato ad Ortona, in Abruzzo e vive beato nella sua bellissima cittadina, studente universitario di Economia a Pescara e tra un romanzo e l’altro ha svolto e svolge i più svariati dei lavori con la pace negli occhi che lo contraddistingue.
Viso pulito, occhi pieni di energia, calmo e appassionato, vive una vita semplice, lavorando in estate presso uno stabilimento balneare nella bellissima località la Riccetta, meta di surfisti.
Ci siamo incontrati vicino il bellissimo Castello Aragonese di Ortona, in una mattinata ancora calda di Settembre, ci siamo seduti in un tavolino al di sopra della pista ciclopedonale e ci siamo confrontati sorseggiando una centrifuga salutare.
Due chiacchiere con Attilio Ortolano
Parlare con Attilio è come ritrovarsi stesi su di una amaca a fine di una giornata di sole, un dondolio leggero tra un emozione e l’altra.
Un momento di estrema pace, pacatezza e sensibilità di rara occasione.
Per questo voglio ringraziarlo, si è aperto alle mie 1000 domande e curiosità senza fare una piega ;-).
Prima di iniziare il botta e risposta, riporto questa frase estratta da una sua risposta
Ad ogni modo credo sia una fortuna avere il cervello che abbiamo, che ci permette di articolare e pensare cose.
Attilio Ortolano, pronti, partenza, via!
Ciao Attilio, parlaci un pò di te. Come ti definiresti come persona?
Mi sento continuamente in evoluzione, il 70% del mio tempo preferisco passarlo in solitudine, perché questo mi aiuta a pensare ed in qualche modo meditare.
Non seguo alcuna particolare scuola, credo che per ognuno la meditazione sia personale.
Per me è leggere o scrivere
Mi piace tuttavia stare con la gente nel tempo rimanente, in particolare perché credo che non incontriamo mai nessuno per caso.
Impariamo tanto da tutte le persone che incontriamo. Ma io cerco di imparare anche dalla natura che ci circonda.
Senza retorica: è certo che rispetto ad essa siamo davvero piccoli, ed è per questo che mi sembra necessario rispettarla.
Mi sembra spesso magico sia respirare ai nostri ritmi e sia rispondere ad una domanda.
Abbiamo detto che a soli 26 anni hai già scritto e pubblicato i tuoi due primi romanzi, raccontaci un pò meglio, come definiresti il tuo stile di scrittura o lo stile delle tue opere?
Non ho mai dato importanza al mio stile di scrittura. Credo sia importante che riesca a comunicare qualcosa agli altri.
Scrivo secondo quello che sento. Non penso a come farlo. Sicuramente non mi forzo a farlo.
Per me la scrittura è un antidoto per tutto. E’ una salvezza.
Ma non mi sento in grado di definire la mia tecnica. Evito anche di imporre una morale, una tecnica o un significato per quello che scrivo. Non serve. Ognuno trova il suo significato.
Un libro non è mai solo un libro.
E’ ogni volta un nuovo libro per ogni lettore.
Come e quando ti sei avvicinato alla scrittura?
Ho iniziato a scrivere dopo le scuole superiori.
Durante gli studi ho comunque sempre avuto una sorta di attrazione per la letteratura e i suoi autori, in particolare i classici.
In realtà non so il come. Mi trovavo in un periodo poco facile della mia vita e non potevo fare altro che scrivere.
Era la cosa più immediata. Inizialmente volevo scrivere semplicemente una sceneggiatura da non pubblicare. Non so dire come sia diventato un libro. E’ stata una fortuna che ad oggi non mi spiego.
Non riesco più ad immaginare la mia vita prima del primo romanzo.
E’ cambiato tutto.
E’ stata una benedizione naturalmente più grande di me.
Il tuo primo romanzo è stato Bellezza e Crudeltà, scritto quando avevi 19 anni, ma è vero che lo hai scritto in soli 6 giorni?
Sì, ho scritto Bellezza e Crudeltà a 19 anni ed in 6 giorni.
Sentivo dentro me che non potevo fare altro che quello.
Scrivevo fino alle cinque del mattino.
Mi svegliavo alle due di pomeriggio, pranzavo, continuavo a scrivere. Ora di pausa alle venti per una corsa in spiaggia.
E poi tornavo a scrivere fino al mattino.
Può sembrare di no, ma è stato spossante. Per l’intero mese successivo ho dovuto recuperare i miei ritmi.
A chi decide di scrivere perché vuole scrivere un libro, sconsiglio di farlo.
L’ispirazione di quel brutto momento riusciva a darmi una forza di volontà e una costanza che difficilmente avrei avuto.
Cosa ti ha spinto in quel periodo a scrivere e a chi o cosa ti sei ispirato?
Mi sono ispirato principalmente ad autori classici che leggevo : Stevenson, Conrad, Hawthorne, Calvino, Buzzati e altri.
Sicuramente certi periodi ci aiutano a crescere. Ma la mia rinascita è avvenuta senza dubbio grazie alla scrittura. Era come se fosse il mio nuovo sangue.
Che cos’è per te la scrittura?
Una salvezza ed un antidoto.
Il mezzo attraverso il quale riesco ad esprimermi.
Un rifugio perenne.
E’ il mio spazio puro nel quale posso riuscire a capire qualcosa in più di me e degli altri.
Un sentimento interiore, qualcosa che respira dentro.
Orwell diceva che la chiamata alla scrittura era dettata da un demone interiore, che ognuno ha, e che per ognuno indica una strada da seguire.
Praticamente la nostra essenza.
Il nostro talento.
Capire quello che non so è la ricchezza migliore che posso avere
Come scegli un nuovo libro da leggere in libreria? Io spesso dalla copertina e tu?
Relativamente ai classici cerco di avere dei titoli mirati.
Sui libri moderni, ne leggo pochi.
Dovrei forse leggerne molti per capire in che modo muovermi in questo mondo.
Ma non sono d’accordo con questo mio pensiero (dettato forse solo dalla mente), e quindi continuo a leggere solo quelli che sento di dover leggere.
Apro una pagina a caso e leggo cinque righe.
Se sento qualcosa dentro me, a livello di frequenza e interessi del momento, lo scelgo.
Se non mi trasmette niente, non lo scelgo. A volte non guardo nemmeno la copertina.
Come ti vedi tra 10 anni?
Con la ricchezza che sarà derivata da tutte le esperienze vissute. Contento di come vivo.
Attilio, dicci un pò , qual’è il tuo sogno nel cassetto ? 😉
Vedere armonia intorno a me.
Non vedere altro che la verità, anche quella più spietata. Non vedere sofferenza intorno a me.
Riuscire con i libri ad aiutare qualcuno.
Mi hai accennato che sei a lavoro su di un nuovo progetto, il tuo terzo progetto, ma chiaramente non hai potuto dirmi nulla, quando pensi che sarà pronto e soprattuto in cosa sarà diverso dagli altri?
E’ terminato. Non so quando sarà pubblicato. Per me è un progetto e non un libro fino a quando non prende la forma editoriale.
E’ diverso dai primi due, è completamente senza maschere.
Più crudo. E’ più vicino all’osso delle cose.
Mi ha fatto male scriverlo.
Ho lasciato andare quello che trattenevo.
Ho cercato insomma di dare voce all’ombra e alla nostalgia che sentivo forti in me.
So che hai vinto dei premi e ottenuto dei riconoscimenti, quali sono stati per te i 2 più importanti?
Il premio Vittoriano Esposito di Celano 2015, come miglior autore abruzzese,vinto l’anno prima da Donatella Di Pietrantonio e l’anno dopo da Vito Moretti.
Avevo solo 21 anni ed è stato per me un grande onore vincere. Inoltre mi ha dato molto coraggio per andare avanti.
Il secondo è il premio nazionale Mondoscrittura Città di Ciampino 2017.
Il motivo è che gli altri vincitori avevano tutti dai 40 anni in poi.
Quando sono arrivato un membro della giuria mi ha gentilmente chiesto di non occupare i primi posti, riservati ai vincitori. Ho detto che anche io ero tra loro. Lei mi ha detto che allora il mio terzo posto valeva come il primo.
Pensavano che Bellezza e Crudeltà fosse di un anziano.
Cercavo di far pensare di essere giovane dentro come lo sono fuori, ma probabilmente non ci sono riuscito e non è così.
Cercherò di diventare giovane fino a tornare bambino: questa ricchezza la perdiamo troppo presto.
L’augurio di Weekend Abruzzo
Attilio sono tante le cose che mi hai lasciato durante la nostra conversazione, in parte alcune delle cose che hai detto, sono le stesse che io dico ad altri.
La prima fra tutte è relativa alla frase ” il 70% del mio tempo preferisco passarlo in solitudine, perché questo mi aiuta a pensare ed in qualche modo meditare” …. sembra uscito dalla mia bocca.
Mi ha colpito, il fatto che tu abbia detto che tra le presentazioni che hai fatto, quelle che hai preferito non sono state le librerie o altri luoghi importanti, ma quelle con i bimbi delle elementari, i quali si rivolgono a te senza alcun filtro, senza la paura di essere giudicati dai compagni di classe, cosa diversa per gli adolescenti.
Il mio augurio è sicuramente di riuscire a conservare questa tua purezza, di continuare a credere che il mondo sia un posto di cose fantastiche da scoprire, di curare quella parte bambina che è in te e di riuscire a canalizzare i pensieri meno belli in storie accattivanti.
Ah anche di diventare un imprenditore con grossi valori etici e morali, come mi hai detto bevendo la centrifuga.
Ecco la frase che ho creato per te:
“Sono i momenti bui che ci portano alla creazione, ai momenti illuminati lasciamo la leggerezza” By Weekend Abruzzo
I Romanzi di Attilio Ortolano
In attesa del terzo progetto editoriale di Attilio Ortolano, consigliamo la lettura di questi 2 romanzi.
Casa editrice La Gru, sul sito potrete trovare anche i libri di Attilio Ortolano
Oppure
Mondadori Store
RCS libri
Amazon
Feltrinelli
IBS
Libreria Universitaria
Unilibro
Fine
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Articolo di Sabrina Cesarone
Le storie di persone di Weekend Abruzzo